lunedì 5 marzo 2018

La candela

Era fine febbraio, faceva molto freddo e lei si sentiva stanca. Ma dentro quel piccolo baretto l'atmosfera era intima e calda. E i due bicchieri, pieni di prosecco di Valdobbiadene, riflettevano le luci del tardo tramonto che appena filtravano nella stretta via fuori dalla finestra. Si sentiva a suo agio col suo amico, ultimamente si vedevano molto di rado, ma lei lo avvertiva vicino anche nei lunghi periodi in cui stavano lontani senza incontrarsi. Quella sera avevano poco tempo per un breve momento insieme e lei non voleva pesargli con le sue solite storie di vita sempre difficile. Già, perchè pare che il destino si divertiva a metterla costantemente alla prova. Ma lui come sempre avvertì il suo disagio interno e cercò di rassicurarla. Amicizia rara la sua, preziosa, da conservare in uno scrigno etereo, fatto di fili sottili di profondo affetto... "Ti manca l'energia primordiale" lo sentì dire, "Sei come una candela che si sta spegnendo, soffocata da pesi che ci si accumulano sopra... La sottile fiammella che sta cedendo, ha bisogno di essere riaccesa con delicatezza e dolcezza, per non sparire del tutto"... Lei lo guardò colpita. Lui riusciva sempre a guardarle dentro e sintonizzarsi sulle onde che lei trasmetteva nello spazio, sia che vibravano di gioia o di dolore. Ecco perchè la sua amicizia per lei era unica. Glielo diceva spesso, ma non era sicura di riuscire ad esprimere tutta quella profonda gratitudine che provava... Non parlò... Alzò solo il bicchiere per un brindisi che lei sentiva particolare e volle godersi i pochi attimi che li rimanevano per scambiarsi ancora qualche parola di calore reciproco. Poi si strinsero la mano, si promisero di vedersi fra qualche tempo e ognuno andò nella propria direzione. Lei sentiva molto meno il freddo e la stanchezza. Era già buio fuori, ma una piccola candela, che lui aveva riacceso con le sue parole, tentava di riacquistare timindamente la propria fiammella languente, per illuminarle la via...

Nessun commento:

Posta un commento