domenica 19 novembre 2017

Lo scrigno

La donna, dopo una giornata pesante, tolse la collana che aveva indossato la mattina e aprì il portagioie per riporla dentro. La appese al gancino e volle chiudere l'antina decorata, ma nel farlo si accorse che un piccolo ciondolino era caduto. Lo raccolse per metterlo al suo posto, ma ebbe una strana sensazione, come se il ciondolino le scaldasse la mano. Lo guardò e le sembrò che avesse preso le sembianze del viso di chi gliel'aveva regalato per un suo compleanno. Una persona tanto importante nella sua vita, una persona per cui provava un immenso affetto. Guardò ancora il piccolo oggetto in argento e rivisse tutti i momenti che aveva passato con quella persona, momenti intensi in ogni senso, significativi, profondi. E siccome adesso vivevano in diverse città e si vedevano di rado, lei parlò al ciondolino, era sicura che le sue parole arrivavano a destinazione e la persona che le aveva donato quel gioiellino la sentiva e le rispondeva. Sorrise, accarezzò il piccolo fiocco, questa era la forma del ciondolino, e lo ripose nello scrigno, grata al suo grande amico perchè esisteva nella sua vita. Ma non chiuse l'antina, vide una collannina che le ricordò una recita della sua opera preferita, La Gioconda. Quella sera aveva cantato quel ruolo che adorava e aveva dato tutta se stessa, il giorno dopo una signora sconosciuta venne nel suo albergo, la invitò a pranzo e le regalò quella collana. Al suo stupore, la signora le disse: "La prego, la prenda, gliela regalo con il mio cuore, perchè lei ieri sera mi ha fatto il dono della sua voce, facendomi provare delle emozioni tanto forti". Si ricordò che a quelle parole pianse e pensò che avrebbe voluto che quel ruolo l'avesse sentito anche sua madre, ma sua madre morì prima. Poi vide la collana di sua madre, una collana di cristallo nero di Boemia, che sua madre volle darle per indossarla quando cantava e la donna spesso lo faceva, era come averla in pubblico vicino a se. Dopo l'occhio le cade sulla malachite, collana, bracciale ed orecchini, che suo marito le regalò tornando dalla Namibia e quella pietra le raccontò dell'immenso cielo stellato dell'Africa sopra lo sterminato deserto. Vicino vide quel bellissimo annello in oro antico filigrana e subito ricordò l'orafo artista di Tel Aviv nella cui bottega era entrata a sceglersi un anello. Ne aveva provato due e l'orafo le disse: "Signora, questa filigrana le sta decisamente meglio. compri quella!" Nel pagare si accorse che costava la metà dell'altro anello che aveva misurato. Stupita, lo disse all'orafo. Lui le sorrise e le rispose: "Signora, io sono un'artista, ho visto che la filigrana a lei stava meglio e non ho pensato al prezzo!" Lì stava anche un'altro gioiello che aveva comprato in Israele, a Cesarea, era vecchio 4000 anni e le sussurava la storia dell'umanità. Poi c'erano tutti i gioielli di vetro di Murano, acquistati nella sua adorata Venezia che portavano l'ispirazione unica dei maestri vetrai. Guardò i suoi gioielli uno ad uno e si accorse che tutti erano legati a qualcosa - a delle persone, a dei luoghi, a delle recite, a degli avvenimenti. Tutti le raccontavano dei momenti particolari della sua vita. Quella sera rivisse tanti istanti. Provò dei sentimenti intensi e misti - malinconia, tenerezza, tristezza, gioia, amicizia, amore, passione, sentì musica, canto, voci, vide sguardi, volti, paesì, ebbe davanti il film della sua intera vita. Lì, in quel piccolo scrigno dove erano i suoi gioielli. Alla fine si decise di chiudere le antine e spegnendo la luce, pensò che d'ora in poi non avrebbe più indossato un semplice gioiello, ma scegliendone qualcuno per la sua giornata, l'avrebbe trascorsa in compagnia di chi era legato a quel gioiello, oppure nel luogo o nel momento che esso le ricordava....